Mondo vendingIl vending in Italia vale 11 miliardi di consumazioni
Qualche
settimana fa è stato commissionato ad Accenture un approfondito studio del
settore del vending. Il documento considera le mutate dinamiche competitive
degli ultimi anni e cioè: l´utilizzo di canali distributivi alternativi per il
segmento del porzionato (retail, e-commerce, torrefazioni in diretta), le
commistioni tra diversi canali e formati (capsule B2C negli uffici) e
l´allargamento dell’attività di società quali mense, catering e società di
facility management, sono solo alcuni dei fenomeni che hanno determinato il
cambiamento.
Al fatturato dei gestori tradizionali, pari a 2.135 milioni di euro, è
stata aggiunta la quota delle capsule B2B non distribuita dalle gestioni, le
capsule vendute sul canale B2C e consumate in contesto B2B in ufficio,
l´operato delle mense ed altri operatori e il mercato dei boccioni. Il totale
del vending e porzionato così considerato raggiunge i 2.504 milioni di
fatturato e i 7,5 miliardi di battute.
Tutte le analisi effettuate sino ad oggi erano però incentrate su FAP e
capsule, ignorando il fenomeno delle cialde E.S.E., un mercato è stimato
intorno agli 1,2 miliardi di unità, per un fatturato di 200 milioni di
euro.
Per concludere manca solo un ultimo step: valutare la profonda commistione
delle gestioni italiane tra i segmenti business e consumer e stimare il
perimetro di riferimento globale dell´OCS includendo anche l´ambito B2C. Si
pensi ad esempio alle torrefazioni che producono capsule compatibili e i siti
di e-commerce verticali presentisul mercato delle compatibili. Nel 2014, il
totale di queste capsule B2C raggiunge quasi i 2,5 miliardi di unità sviluppando
un fatturato di 674 milioni di euro.
Il totale a questo punto è raggiunto e si colloca ad un realistico 3.304
milioni di euro, con 10.825 milioni di consumazioni.